Da tre generazioni la famiglia Mattioli si occupa di agricoltura e in particolare il vino ha rivestito da sempre un importante aspetto lavorativo in virtù della sua originaria funzione alimentare.
Da circa 5 anni l’azienda imbottiglia, riservando però una particolare attenzione anche allo sfuso, che rappresenta una parte importante dell’economia aziendale e testimonia con chiarezza il concetto di qualità spalmato su tutta la gamma.
I vigneti
La scelta delle varietà è stata dettata dalla tradizione storica, un sorta di fotografia di quello che era piantato già prima della seconda guerra mondiale.
Pertanto oltre ai vitigni locali come l’autoctono Trebbiano tipico del sud dell’ Umbria (vigneto di 60 anni) e il Sangiovese (che copre la maggior parte del vitato) ci sono varietà che possono essere definite tradizionali in funzione dell’età delle piante che va oltre i 40 anni e sono Barbera, Merlot e Greco.
Il rispetto dei cicli della natura e la totale assenza di erbicidi, pesticidi e diserbi, inquadrano l’azienda nella sfera del vino naturale già da tempi non sospetti.
In cantina
Si praticano fermentazioni spontanee a temperature libere e non si aggiunge solforosa in imbottigliamento. I contenitori sono di vetro cemento, vetro resina e acciaio…. il legno grande è ancora in fase di sperimentazione. Si effettuano solo travasi in funzioni del ciclo lunare e ci si affida ai rigori dell’inverno per rendere limpidi i vini.